Leonilde Iotti nacque a Reggio Emilia nel 1920 in una famiglia antifascista. Il padre, ferroviere antifascista, non si oppose al fatto che alla piccola Nilde fosse impartita un'educazione anche religiosa. Terminati gli studi liceali Nilde Iotti si recò a studiare all'Università Cattolica di Padre Agostino Gemelli a Milano dove, dopo l'incontrò con professori come Amintore Fanfani, maturò un ancora più profondo spirito antifascista.
Una volta laureatasi intraprese la carriera dell'insegnamento e durante i mesi della guerra partigiana partecipò attivamente alla Resistenza senza mai, però, abbandonare la sua professione di insegnante. Nell'immediato dopoguerra, dopo una esperienza come consigliere comunale comunista a Reggio Emilia, venne candidata dal Partito Comunista Italiano all'Assemblea Costituente dove, eletta con 15.936 voti di preferenza, entra a far parte della Commissione dei 75 presieduta dal demolaburista Meuccio Ruini e contribuisce alla stesura della nostra Costituzione repubblicana. Con la vita parlamentare sviluppa anche la sua vita privata (la tormentata relazione con il leader di Botteghe Oscure, Palmiro Togliatti, conosciuto in un fatale e "galeotto" incontro in un ascensore di Montecitorio e con cui convisse e fu vicino fino alla morte del segretario comunista avvenuta nel 1964) e quella di partito, divenendo, in breve tempo, uno dei più importanti e stimati esponenti politici di tutto il panorama dei partiti politici italiani.
La sua carriere politica e parlamentare si sviluppa tutta tra i banchi di Montecitorio dove viene eletta ininterrottamente dal 1946 al 1996 e in cui rimarrà seduta fino al 1999. In un clima di unanime cordoglio è morta pochi giorni dopo essersi dimessa da deputato per malattia il 4 dicembre del 1999.