Il Museo mechitarista contiene vari reperti archeologici (tra cui una preziosa mummia egizia ricoperta di perline) e numismatici sia armeni che orientali.
Vi sono inoltre due biblioteche: la prima è la più importante del mondo per i libri armeni; la seconda, personale di Mechitar, è dotata di circa 40.000 volumi.
Il complesso del 1182 è composto da chiesa, campanile, convento, noviziato, professorio, museo, tipografia, sacrestia con refettorio e biblioteca, sala dei manoscritti.
La chiesa, d'impianto gotico risale al 1340 e fu restaurata nel Settecento per impulso di Mechitar.
Gli altari sono tutti della prima metà del 1700 e la tomba di Mechitar si trova davanti all'altare maggiore.
Vi sono presenti opere di Francesco Maggiotto e di Francesco Zugno, della scuola del Tiepolo e di Palma il Giovane e si possono anche ammirare lavori di Jacopo da Bassano.
Suggestive sono le funzioni religiose di tipo orientale, le preghiere medievali, l'uso di chiudere il presbiterio con una tenda in preparazione dell'Eucarestia.
Il campanile ha un basamento rivestito da masegni di pietra d'Istria e il fusto presenta tre lesene per lato congiunte in sommità da due archetti.
Le funzioni religiose si svolgono solamente la domenica alle ore 11.00.