L’impianto di tutta la città di Venezia è quello atipico di una città nata e sviluppata nell’acqua, lontana dala terraferma.
Già nel VI secolo gli abitanti della laguna veneta erano descritti come strane persone: si spostavano sempre sull’acqua e tenevano le barche legate ai muri delle case come si faceva con i cavalli o gli animali domestici. Nel XII secolo si scriveva con stupore che quando volevano andare in chiesa non avevano altra via che il canale.
Ogni canale a Venezia ha un suo nome, esattamente come le strade, e solo da questo si può arguire quanto la loro funzione sia quella di una normale via. I rii sono stati dunque la via di trasporto principe per la città fino alla metà dell’XI secolo quando vennero costruiti i due nuovi ponti sul Canale grande e la viabilità pedonale divenne il fenomeno di massa. Oggi si contano circa 150 canali; i principali sono il Canal Grnade e il Canale della Giudecca.
L’acqua che scorre nei canali va e viene a seconda delle maree, ed è importante per la pulizia quotidiana di tutta la città, che da secoli scarica direttamente nell’acqua tutti i suoi liquami.
I canali hanno bisogno di manutenzione per evitare che si interrino e non svolgano più la loro funzione di pulizia cittadina; questa manutenzione è stata effettuata per secoli, salvo essere stata un pò “dimenticata” nella seconda metà del Novecento. Per fortuna verso gli ultimi anni delle stesso secolo la buona abitudine è stata ripresa con vigore, assieme alla bonifica delle fondamenta delle case prospicienti i rii stessi.