Fin da giovanissimo ha espresso le proprie doti artistiche plasmando l’argilla del luogo e disegnando la vita quotidiana dei contadini della valle dell’Orme. L’evento bellico interrompe i suoi studi. L’8 settembre del 1943 entra nella brigata partigiana “Arno” e poi nel IX battaglione arditi d’assalto “Col Moschin”, della divisione Legnano, combattendo sulla Linea Gotica ed entrando tra i primi a Bologna. Finita la guerra, riprende gli studi al Magistero Fiorentino (Istituto d’Arte di Porta Romana), sotto la guida di Francesco Chiappelli e Pietro Parigi. Gli orrori della guerra lo segneranno profondamente e da questo momento inizierà a percorrere la strada dell’Espressionismo. La sua arte diviene testimonianza della Storia Italiana del Secondo Novecento, dagli orrori della guerra alla speranza della pace, dalla vita dei campi all’arte sacra, sperimentando quasi tutte le tecniche conosciute. Realizza la sua prima personale nel 1955, al Fondo Anichini a Piombino (LI).