I signori di Reggio (i da Sesso, i da Palude, i da Baiso, i Manfredi) pur di non perdere il potere nel 1290 offrirono la 'signoria' della città ad Obizzo d'Este, signore di Ferrara. L'estense era in quel momento colui che dava maggiori garanzie per eliminare le organizzazioni popolari. Uno dei suoi atti principali fu infatti l'abolizione delle corporazioni.
Da quel momento iniziò il declino del comune di Reggio come espressione autonoma di una larga maggioranza della popolazione cittadina. Reggio passò quindi nelle mani di papi, re, imperatori, signori locali e di città vicine, con qualche effimero ritorno al governo delle arti, ormai visto come un mito, come l'espressione della libertà a cui non sapevano più tornare.