La mostra vede al centro due opere realizzate intorno al 1830 nella bottega degli argentieri napoletani Capozzi. Esse appartengono alla categoria dei reliquiari a ostensorio, andata affermandosi dall’età barocca fino all’intero diciannovesimo secolo: si tratta cioè di oggetti concepiti per conservare e mostrare – dal latino ostendere – al pubblico dei fedeli una sacra reliquia, specie in occasione di alcune particolari liturgie.
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