Agli inizi del ‘600 Belluno divenne famosa per la produzione delle spade. Il nome delle officine "Barzelon" e "Ferrara" raggiunse la Scozia ed il loro marchio venne usato per qualificare le lame sia in Germania che in Inghilterra, come segno di perfezione, senza che gli artigiani imitatori ne conoscessero il significato e l’origine.
Lo storico Florio Miari conservò i dati di questa imponente lavorazione: "Calcolasi che in detto tempo si lavorassero ogni anno 175.000 libbre di acciaio, 1.100.000 libbre di ferro da lavoro, oltre 100.000 di ferro crudo che era ad uso dell’Arsenale di Venezia.
Da tutto questo si riducevano le palle d’artiglieria e si fabbricavano ogni anno 2000 spade".
Già da due secoli gli artigiani bellunesi eccellevano nella lavorazione del ferro, tanto che il notaio Delaito ci tramanda un contratto di estremo interesse, firmato il 5 dicembre 1578 tra i fratelli Zanandrea e Zandonà Ferrari e Giovan Brun di Londra, per la fabbricazione di 600 spade al mese per il corso di dieci anni. Quindi un totale di 72.000 spade.