La mostra, dal titolo “Monocromo (1973-1976). Il colore come destino e come profezia”, a cura di Francesco Tedeschi, propone 13 lavori, alcuni dittici, trittici e un polittico, che si fondano sull’uso dei colori primari e in qualche caso dei complementari, e si rifanno a una lettura critica della forma-quadro, ovvero al superamento del limite del quadro, inteso come insieme di tela e telaio. Lavori che indicano già quello che sarà il suo percorso, la “rottura del quadro” prima e la “disseminazione” dopo, entrambi del 1976.
Accompagna la mostra un volume monografico (Dep Art Gallery), a cura di Francesco Tedeschi, nel quale è catalogata parte dei lavori eseguiti da Pinelli in quegli anni.